giovedì 23 giugno 2011

LEGGO IL DIARIO DELLA BISNONNA


Ci intanavamo dentro il canneto nascondendoci alla vista dei nostri compagni, se non stavamo immobili, le foglie delle canne ci tagliavano il viso; il cuore batteva all'impazzata, ci sembrava che i nostri compagni ne sentissero il battito, mentre ci cercavano. In quei momenti avremmo voluto che i battiti del nostro cuore si fermassero.
Rinnovavamo così l'eterno gioco degli animali: l'uno preda, l'altro cacciatore.
Inconsapevolmente ci abituavamo ad essere invisibili: condizione che avremmo dovuto acquisire quando saremmo stati schiavi.

Durante le feste delle Divinità danzavamo al ritmo dei tamburi ed ebbri di gioia andavamo in trance. Danzavamo in cerchio vestendo abiti bianchi solo in quell'occasione.

Il resto del tempo eravamo nudi, indossavamo solo un gonnellino fatto di foglie . Le Divinità scendevano dal cielo e si incorporavano in noi; non tutti però erano incorporanti, quelli che lo erano, cadevano a terra e rialzandosi dopo un po' si comportavano come la Divinità incorporata. Se per esempio incorporavano gli ERE' (Spiriti Bambini) si comportavano come bambini.
C'era un laghetto nel nostro villaggio e sulle sue rive brillavano piccole conchiglie bianche (buzios).
Erano le conchiglie della Divinazione, a seconda di come si posizionavano nel cesto sacro, indicavano di fare un percorso o un altro, gli Sciamani o i Pàe o le Màe delle Case de Santi * ci aiutavano
a percorrere gli ODU'* giusti per noi.
Era bella e serena la vita in Africa.

Ma un giorno arrivarono tanti uomini bianchi, entrarono nelle capanne e uccisero tutti quegli esseri umani che non servivano ai loro scopi e portarono fuori tutti gli altri.
Morirono così i miei nonni e i miei due fratellini gemelli.
La disperazione di mia madre fu inenarrabile.
Mentre gridavano e piangevano, li portarono fuori dalla capanna, mia madre mi avvolse con il suo abbraccio, sentii tutto il suo essere disfarsi nella disperazione, il dolore era atroce, cento spade ci attraversarono il cuore e le carni.



• La bisnonna Alem fu deportata in Brasile nel 1800, quando regnava il Re Angoglo.
• Case de Santi - si dice della Madre di casa- Màe della Casa dei Santi
• ODU'- Percorso indicato dai Buzios, piccole conchiglie di lago
• a seconda del posizionamento che prendono ricadendo nel cesto.


2° Puntata

Rosa Maria Sanino

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