LEGGO IL DIARIO DELLA BISNONNA

Ci intanavamo dentro il canneto nascondendoci alla vista dei nostri compagni, se non stavamo immobili, le foglie delle canne ci tagliavano il viso; il cuore batteva all'impazzata, ci sembrava che i nostri compagni ne sentissero il battito, mentre ci cercavano. In quei momenti avremmo voluto che i battiti del nostro cuore si fermassero.
Rinnovavamo così l'eterno gioco degli animali: l'uno preda, l'altro cacciatore.
Inconsapevolmente ci abituavamo ad essere invisibili: condizione che avremmo dovuto acquisire quando saremmo stati schiavi.

Durante le feste delle Divinità danzavamo al ritmo dei tamburi ed ebbri di gioia andavamo in trance. Danzavamo in cerchio vestendo abiti bianchi solo in quell'occasione.

Il resto del tempo eravamo nudi, indossavamo solo un gonnellino fatto di foglie . Le Divinità scendevano dal cielo e si incorporavano in noi; non tutti però erano incorporanti, quelli che lo erano, cadevano a terra e rialzandosi dopo un po' si comportavano come la Divinità incorporata. Se per esempio incorporavano gli ERE' (Spiriti Bambini) si comportavano come bambini.
C'era un laghetto nel nostro villaggio e sulle sue rive brillavano piccole conchiglie bianche (buzios).
Erano le conchiglie della Divinazione, a seconda di come si posizionavano nel cesto sacro, indicavano di fare un percorso o un altro, gli Sciamani o i Pàe o le Màe delle Case de Santi * ci aiutavano
a percorrere gli ODU'* giusti per noi.
Era bella e serena la vita in Africa.

Ma un giorno arrivarono tanti uomini bianchi, entrarono nelle capanne e uccisero tutti quegli esseri umani che non servivano ai loro scopi e portarono fuori tutti gli altri.
Morirono così i miei nonni e i miei due fratellini gemelli.
La disperazione di mia madre fu inenarrabile.
Mentre gridavano e piangevano, li portarono fuori dalla capanna, mia madre mi avvolse con il suo abbraccio, sentii tutto il suo essere disfarsi nella disperazione, il dolore era atroce, cento spade ci attraversarono il cuore e le carni.



• La bisnonna Alem fu deportata in Brasile nel 1800, quando regnava il Re Angoglo.
• Case de Santi - si dice della Madre di casa- Màe della Casa dei Santi
• ODU'- Percorso indicato dai Buzios, piccole conchiglie di lago
• a seconda del posizionamento che prendono ricadendo nel cesto.


2° Puntata

Rosa Maria Sanino

Come una rosa ai tuoi piedi di loto

CARISSIMI AMICI FINALMENTE E' USCITO- COME UNA ROSA AI TUOI PIEDI DI LOTO IN SECONDA EDIZIONE, DELLA BOOKSPRINT EDIZIONI. SI TROVA IN LIBRERIA E ONLINE, SE NON SIETE CAPACI DI ORDINARLO CHIEDETELO A ME LO ORDINERO' AL VOSTRO POSTO E VE LO SPEDIRO'.

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LA DISTRIBUZIONE E' CARISSIMA E LE PICCOLE CASE NON POSSONO PERMETTERSELA ALTRIMENTI NON DAREBBERO NEANCHE UN EURO DI DIRITTI AGLI AUTORI. COSI' DOPO ANNI SONO RIUSCITA AD AVERE ANCHE QUEL POCO CHE MI SPETTA DI DIRITTI. MOLTI DI VOI SANNO DA QUANDO STO COMBATTENDO PER PUBBLICARE E MI HANNO SOSTENUTO NEGLI ANNI.

NON ABBANDONATEMI PROPRIO ADESSO IL LIBRO HA FINALMENTE UNA BELLA VESTE ED E' IN CARTA COME PIACE A VOI. FATE PUBBLICITA' E AIUTATEMI A DIFFONDERLO VI SONO TUTTI I VIAGGI IN INDIA LE INTERVISTE PRIVATE CON SAI BABA. TUTTO L'AIUTO CHE MI HA DATO DURANTE LA TRAGEDIA DELLA MIA VITA VUOI CON SOGNI VUOI VENENDO IN DARSHAN A CASA MIA. SWAMI CON ME E' STATO MOLTO PIU' DI UNA MADRE E IN QUESTO LIBRO VE LO RACCONTO. BACI A TUTTI.

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Cambiano le cellule, ogni 7 anni si conclude il processo!

Ogni cellula del nostro corpo vive solo 7 anni con noi, man mano che gli anni passano, le cellule più vecchie insegnano tutto a quelle più nuove. Come delle mamme insegnano loro come comportarsi. Insegnano loro ad essere felici o tristi, ottimiste o disperate.
Tutto dipende dalle vecchie cellule.

Ma se noi comprendiamo che loro sono in grado di assumere conoscenza e cosi' trasmetterla alle nuove, comprendiamo anche come comportarci, comprendiamo che qualunque pensiero emettiamo, le cellule se ne impossessano e trasmettono alle nuove il nostro pensiero anche e sopratutto immaginativo.
Il pensiero immaginativo positivo salverà il mondo in cui viviamo, salverà noi stessi dalla catastrofe.

Parlo adesso della mia esperienza: ho abituato da tempo le mie cellule a prendere la medicina del pensiero positivo.
Adesso sento che il 90% del mio corpo è guarito.
Le nuove cellule che sono nate nel 2003, hanno subito l'impatto
della realizzazione del mio vero Sé accaduta il 26 aprile del 2004.
Quindi erano già abituate ad un pensiero positivo.

Dal 2003 ad oggi sono passati 7 anni.
Infatti a Marzo del 2011 ho fatto il sogno delle gemelline.
Ho sognato di aver partorito due bambine, una era morettina e una biondina e delicata, la morettina la teneva mia cugina mentre la biondina la tenevo accanto a me e la coccolavo, sentivo un amore mai provato.
La moretta rappresenta la vecchia Rosa Maria,
mentre la biondina la nuova persona che sono io alla quale ho dato il nome di Premananda.

Adesso mentre scrivo ho capito tutto il significato,
è una rinascita vera e propria, anche nel corpo, poiché le cellule sono tutte nuove.
Non ho più dolori nel corpo come prima, devo solo togliere un piccolo fastidio e sono sicura che insegnando alle nuove cellule la positività anche in questo caso guarirò completamente.
Da Marzo sto vivendo una situazione completamente nuova.
Le nuove cellule vivono in pienezza e in piena coscienza la gioia e la beatitudine. Ma non sono loro che portano in sé queste qualità,
queste qualità vengono immesse in loro dal Pensatore Interno,
il quale le prende dal Pensatore Cosmico.
Lo abbiamo chiamato in tanti modi:
DIO, ASSOLUTO, ONNISCENTE, ONNIPRESENTE,
IL TUTTO, L'UNO, L'ASSOLUTO, IL PADRE NEI CIELI,
IL PARAMATMAN,
ma è sempre LUI, il Pensatore Cosmico il quale, quando ci togliamo di mezzo si immette in noi, e anche la materia viene spiritualizzata e convertita in Spirito, quando questo accade, e accade ogni momento; è un processo Infinito, non siamo più quelli di prima, ci siamo convertiti in Dio, ci riconosciamo

LUI!

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LEGGO IL DIARIO DELLA BISNONNA E SCOPRO LA SUA VITA DA SCHIAVA.

MENTRE ERO SEDUTA RIMIRANDO LA BELLA GRAFIA DELLA BISNONNA, RIVIDI LA SCENA DI QUANDO DURANTE IL SUONO DELLE CAMPANE DI CRISTALLO PORTATE NEL BORGO DALLO SCIAMANO ORIENTALE, ANDAI IN TRANCE.
RIVIDI IL DIARIO DELLA BISNONNA E COME LO TENEVA LEGATO CON UNA CATENELLA CHIUSA DA UN LUCCHETO. RIVIDI CHE ACCENDEVO LA TV ASSISTENDO ALL'INSEDIAMENTO DEL NUOVO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI. EBBI UN MOTO DI GIOIA E SENTII NITIDA E DISTINTA UNA VOCE CHE RICONOBBI ESSERE QUELLA DELLA MAMMA DIRE:"LA NONNA VIVEVA NEL REGNO DI DAHOMEY" DOVE REGNAVA IL RE ANGOGLO, ED ERA FELICE IN AFRICA; MA IL RESTO LEGGILO TU CARA ZEUDY".

ERA BELLO VIVERE NEL MIO VILLAGGIO IN AFRICA

ERA BELLO VIVERE NEL MIO VILLAGGIO IN AFRICA, NON HO PIU' RIVISTO UN CIELO COSI' AZZURRO COME NELLA MIA ADORATA AFRICA.
VIVEVO IN UNA CAPANNA DI PAGLIA CON I MIEI GENITORI E I MIEI FRATELLINI GEMELLI DI DUE ANNI. AVEVO NOVE ANNI E GIOCAVO CON I MIEI COMPAGNI NELLA FORESTA. GIOCAVAMO CON GLI ANIMALI CHE NON CI FACEVANO PAURA, POICHE' I GRANDI CI AVEVANO INSEGNATO COME TRATTARLI, CI BAGNAVAMO NEL LAGHETTO DEL VILLAGGIO GETTANDOCI L'ACQUA L'UN L'ALTRO PER GIOCO, LE NOSTRE RISATE MCRISTALLINE FACEVANO ECO FINO AL VILLAGGIO.
1° PUNTATA

Rosa Maria Sanino


APPROFONDIMENTI:

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Corsi Gratuiti.

Lo sciamano è in te

PEZZO DEL LIBRO DI ROSA MARIA SANINO

LO SCIAMANO E' IN TE. 1° VOLUME


LA VALLE DEGLI IMMORTALI







SENTIVO CHE IL MIO TEMPO DI VIVERE NELLA VALLE ERA TERMINATO
E IN UN ATTIMO, TUTTO TACQUE E IO NON FUI PIU' LI', UNO
ZEFIRO SOTTILE MI FECE FLUTTUARE FIN SOPRA IL
PRECIPIZIO; MI VOLTAI VERSO LA VALLE
E VIDI LO SPLENDIDO PANORAMA VESTITO DEI
COLORI PIU' DOLCI E LA VOCE DI AGNI', SEGUITA
DAL POPOLO DEGLI IMMORTALI, INTONARE UNA PREGHIERA
MENTRE VEDEVO TANTE PICCOLE IMBARCAZIONI SUL LAGO CON DENTRO
UN'OFFERTA AD OXUM.
IN OGNUNA DI LORO BRILLAVA UNA PICCOLA LUCE, SCINTILLE D'ARGENTO
BRILLAVANO SULLE CIME E GLI ULTIMI RAGGI DEL SOLE ILLUMINARONO LA VALLE FACENDO SCATURIRE UN PULVISCOLO D'ORO CHE S'INNALZO'
FINO AL CIELO.
ERA IL DOLCE MODO DI OXUM DI SALUTARCI!
DANZAVA OXUM, NELLA PROFONDITA' DELLA RICCHEZZA!
ORA YEYE' O!

RIMASI FERMA, NULLA SIMUOVEVA IN ME.
LA PACE SI IMPOSSESSO' DELLA MIA ANIMA.


ERO SUL PRECIPIZIO IN UNO STATO BEATO E MENTRE GODEVO
LO SPETACOLO DELLA VALLE, VIDI L'ARIA MUOVERSI TUTT'INTORNO E,
PIAN PIANO, APPARIRE DELLE FIGURE CHE, VENENDO DA LONTANO
SI CONCRETIZZAVANO MAN MANO CHE SI AVVICINAVANO; SOLO DOPO
UN PO' CAPII CHE ERANO I VARI POPOLI DEGLI IMMORTALI DELLA TERRA INTERA CHE SI ERANO DATI CONVEGNO LI' PER ADORARE E
RENDERE GRAZIE ALLA MADRE ETERNA.
ECCOLI I CAVALIERI BLU DELLA BURIATIA* PRECEDUTI DA NADIA,
LA SCIAMANA ANTICA DI QUELLE TERRE, ERANO ACCOMPAGNATI DA SUONATORI DI BALALIKE, FLAUTI E ALTRI STRUMENTI
CHE NON CONOSCEVO; COM'ERANO BELLI, DIGNITOSI E FIERI SUI LORO
IMPETUOSI CAVALLI!
VOLGENDO GLI OCCHI VERSO SUD, VIDI ARRIVARE DAL LONTANO
ORIENTE GLI ANTICHI PADRI DELLA TERRA: I RISHI E I SADHU*



DELL'ANTICA INDIA, ERANO ACCOMPAGNATI DA SUONATORI DI SITAR, TAMPURA, CEMBALI, SAROD,BANSURI E TABLA.
L'ETERNO FLAUTO DI KRISHNA SOTTOLINEAVA L'OM CHE RISUONO'
PER TUTTA LA VALLE.
L'EMOZIONE MI AFFERRO' QUANDO, GIRATI GLI OCCHI AD OVEST,
VIDI ARRIVARE IL POPOLO ELETTO DI QUESTA ERA.
IL POPOLO CHE AVREBBE PORTATO L'INSEGNAMENTO FINALE.
NEL FRATTEMPO UN ARCOBALENO, APPARENDO DA SOPRA L'AMPATO*,
SI DIRIGEVA VERSO ORIENTE: ANDAVA AD ACCAREZZARE
L'HIMALAYA: LA MADRE DIMENTICATA ANDAVA AD UNIRSI AL PADRE DEI TEMPI.
I POPOLI DIMENTICATI DELLA PACHAMAMA**, GLI ADORATORI
DELLA MADRE TERRA ARRIVAVANO PRECEDUTI DA ICHU E MAMAMI, ARRIVAVANO DANZANDO DOLCEMENTE.
ERANO TANTI, NELLA LORO DANZA ERANO ACCOMPAGNATI DA FLAUTI
DI CUI NON CONOSCEVO IL NOME, MA CHE CATTURAVANO
LA MIA ANIMA POICHE' ERANO IN GRADO DI RIPRODURRE NEL SUONO IL VENTO, LO STORMIRE DELLE FOGLIE SUI RAMI, IL SUONO DELLE ACQUE DELLE CASCATE, IL DOLCE MORMORIO DEI FIUMI, DEI RUSCELLI E DI
TUTTO CIO' CHE VIVE NELLA NATURA.
GLI ANTICHI INCA E GLI ANTICHI POPOLI AFRICANI PORTATI
SCHIAVI IN ALTRE TERRE, ARRIVAVANO DANZANDO
E INNEGGIANDO AL GRANDE SPIRITO E AGLI ORIXA', SEGUENDO
IL RITMO DEI LORO TAMBURI* CHE RICHIAMAVANO
GLI ANTICHI DEI DA TERRE LONTANE, NELLA LORO DANZA
METTEVANO TUTTA LA GIOIA DI VITA, MA ANCHE IL
RIMPIANTO E LA NOSTALGIA DELLA PATRIA PERDUTA.
MA NEI LORO MOVIMENTI SI NOTAVA LA GRANDE SPERAN-
ZA: L'UNIONE DEI POPOLI E DELLE CULTURE, L'ABBATTIMENTO
DELLE BARRIERE E DELL'EGO.
COSI' PARLAVA LA LORO DANZA:” ABBATTIAMO LE BARRIERE E
RITROVIAMOCI UNITI NELL'AFFRONTARE IL PERCORSO DI RICOSTRUZIONE
DELLA TERRA, ALTRIMENTI SAREMO SPAZZATI VIA DALLA FURIA DELLA NATURA E NON RIMARRA' DI LEI E DI NOI SE NON MACERIE E MORTE”.

MENTRE LACRIME COCENTI SOLCAVANO IL MIO VOLTO, GIRAI
GLI OCCHI VERSO NORD DA DOVE VIDI ARRIVARE I MIEI ANTICHI AVI*,
MI VENIVANO INCONTRO CON I LORO BELLISSIMI CAPELLI
INTRECCIATI IN SPLENDIDE ACCONCIATURE.
DANZAVANO SOAVEMENTE, ACCOMPAGNATI DA FLAUTI E VIOLINI.
SALUTANDOMI UNO ALLA VOLTA CON INCHINI E SORRISI, FLUTTUARONO
FIN DENTRO LA VALLE. ARRIVO' ANCHE HERTA**, L'ANTICA REGINA
DEI BOSCHI NORDICI, DANZAVA UN ADANZA CHE UNIVA LA TERRA AL CIELO
ACCOMPAGNATA DAGLI ELFI, LE FATE E TUTTE LE CREATURE BOSCHIVE.

QUEL GIORNO VIDI UNO SPETTACOLO CHE NON AVREI PIU' DIMENTICATO.
TUTTI I POPOLI DEGLI IMMORTALI SI UNIRONO PER DANZARE INTORNO
AL FUOCO,




GLI STRUMENTI DI TUTTA LA TERRA SUONAVANO ALL'UNISONO,
ARMONIZZANDOSI L'UNO CON L'ALTRO COME PER MAGIA,
SUONAVANO UNA MUSICA CHE NON AVEVO MAI SENTITO,
UNA MUSICA CHE SULLA TERRA NON ESISTE, I TAMBURI SUONAVANO
EMETTENDO I RITMI ETERNI DEL CUORE, ERANO GLI STESSI RITMI
DEL MIO CUORE CHE VIBRANDO DOLCEMENTE E INTENSAMENTE
A OGNI BATTITO RAGGIUNGEVA TUTTI GLI UNIVERSI E SEMBRAVA DIRE:
“AMIAMOCI FRATELLI E SORELLE, SIAMO FIGLI DI UN'UNICA MADRE
E DI UN UNICO PADRE, SIAMO QUI, IMMERSI NELLA GIOIA PIU' GRANDE, QUELLA DI ESSERCI RITROVATI DOPO LUNGO E ARDUO CAMMINO.
LAVORIAMO PER NON PERDERCI PIU',
LAVORIAMO PER RIDARE A NOSTRA MADRE LA DIGNITA' ANTICA,
LAVORIAMO PER RIDARE A NOSTRO PADRE L'ONORE CHE GLI SPETTA,
LAVORIAMO AFFINCHE' POSSIAMO SEMINARE ORDINE EPULIZIA,
LAVORIAMO INFINE PER ESSERE FELICI E DARE FELICITA' AI
NOSTRI FRATELLI: SI INSTAURERA' COSI'
IL REGNO DELLA PACE E DELLA GIOIA”.






**TAMBURI: ATABAQUES – I TAMBURI RUM - PI - E -LE'.
SONO I TAMBURI DELLA RELIGIONE CANDOMBLE', SI USANO
DURANTE I RITI PER RICHIAMARE GLI ORIXA' E GLI ANTICHI
DEI DALL'AFRICA.